Editoriale

Contenuto principale dell'articolo

Stefania Manca

Abstract

Questo numero dell’Italian Journal of Educational Technology comprende cinque articoli che trattano un insieme di tematiche di ricerca diverse. I primi due esaminano entrambi il tema delle reti sociali ma secondo prospettive diverse. In “Integrating learning management and social networking systems”, Terry Anderson e Jon Dron analizzano come i social network siano diventati una componente del panorama dell’educazione a distanza nel momento in cui l’integrazione con i learning management systems ha dimostrato di offrire vantaggi inediti nel connettere comunicazione, svago e apprendimento informale nell’educazione formale.
Per illustrare questi vantaggi i due autori forniscono un resoconto su come l’Athabasca University ha integrato la piattaforma Elgg nel learning management system dell’università come parte dei programmi di educazione a distanza.
Il secondo dei due articoli dedicato alle reti sociali tratta dei social network accademici e dell’apprendimento professionale dei ricercatori in questi siti. In “An analysis of ResearchGate and Academia.edu as socio-technical systems for scholars’ networked learning: a multilevel framework proposal”, Stefania Manca analizza queste piattaforme secondo la prospettiva dell’apprendimento in rete. Questa si basa su un framework a tre livelli ideato per analizzare le componenti tecnologiche che ResearchGate e Accademia.edu mettono a disposizione per la disseminazione aperta di pratiche accademiche, la condivisione di informazioni
e l’apprendimento in rete dei ricercatori.
Il terzo articolo, “Fuori orario. Il tempo docente nella didattica online”, di Manuela Milani, Juliana Elisa Raffaghelli e Patrizia Ghislandi, affronta il tema del carico di lavoro dei docenti nell’apprendimento online.
Le autrici descrivono uno studio che ha avuto l’obiettivo di capire la prospettiva dei docenti sul tema nella didattica online e i fattori che impediscono il riconoscimento adeguato del carico di lavoro legato all’insegnamento online da parte delle istituzioni.
In “L’approccio Flipped Classroom nel Movimento ‘Avanguardie Educative’ ”, Michelle Pieri e Chiara Laici riportano i risultati di uno studio sull’adozione dell’approccio Flipped Classroom a scuola. I risultati dimostrano che l’approccio viene usato soprattutto per cercare di coinvolgere in maniera attiva gli studenti nel processo di apprendimento e che l’imparare ad imparare e le competenze digitali sono le due competenze degli studenti più direttamente supportate da questo approccio.
Il quinto articolo, “Multimodalità e scrittura tradizionale a confronto: un intervento nella scuola secondaria”, racconta un’esperienza nell’ambito della quale alcuni studenti di una scuola secondaria si sono confrontati con i concetti di testualità e multimodalità. Paola Cortiana analizza la relazione tra scrittura tradizionale e approccio multimodale e gli effetti sugli studenti attraverso una serie di esperienza di scrittura.

Dettagli dell'articolo

Sezione
Editoriale