Imparare a leggere a tre anni

Contenuto principale dell'articolo

Vittorio Midoro
Maura Massari
Chiara Strisciuglio

Abstract

Imparare a leggere precocemente può contribuire enormemente allo sviluppo cognitivo e affettivo dei bambini. A partire da questo assunto, in questo contributo sono descritti, da un lato, una metodologia e una serie di strumenti per l’apprendimento precoce della lettura e, dall’altro, una sperimentazione condotta con bambini con o senza problemi di linguaggio. La metodologia appartiene alla famiglia dei metodi sintetici, in cui si imparano prima gli elementi più semplici sprovvisti di significato e poi il significato, ed è basata giochi che il genitore fa con il bambino, con l’uso di materiali di vario genere, digitali e non. La sperimentazione, condotta nell’arco di un anno e mezzo, ha messo in luce la praticabilità del metodo, ottenendo risultati che vanno al di là dell’apprendimento della lettura per investire aspetti rilevanti dello sviluppo dei bambini.

Dettagli dell'articolo

Sezione
Articoli - Argomenti vari

Riferimenti bibliografici

Catalfamo, A. (2002). Il metodo fonico nell’apprendimento della lettura. Cosenza, Italia: Pellegrini Editore.

Coggi, C., & Ricchiardi, P., (2013). Progettare la ricerca empirica in educazione. Roma, Italia: Carocci.

Colé, P., & Fayol, M. (2000). Reconnaissance de mots écrits et apprentissage de la lecture: le rôle des connaissances morphologiques. In M. Kail & M. Fayol (Eds.), L’Acquisition du langage: le langage en développement. Au-delà de trois ans. Paris, France: Presses Universitaires de France.

Cornoldi, C., Miato, L., Molin, A., & Poli, S. (2009). PRCR-2/2009. Prove di prerequisito per la diagnosi delle difficoltà di lettura e scrittura. Firenze, Italia: Giunti.

Doman, G. (1969). Leggere a tre anni. I bambini possono, vogliono, debbono leggere. Roma, Italia: Armando Editore.

Edmonston, N. K., & Litchfield Thane N. (1988). TCR: Test of Relational Concepts. Austin, TX: PRO-ED.

Fayol, M. (1992). Comprendre ce qu’on lit: de l’automatisme au contrôle. In M. Fayol, J.E. et al. (Eds.), Psychologie cognitive de la lecture. Paris, France: PUF.

ICD10 (2010). Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati. Organizzazione Mondiale della Sanità. Ginevra: Ministero della Sanità, Dipartimento per l’ordinamento sanitario, la ricerca e l’organizzazione del Ministero.

Metsala, J. L., & Ehri, L. C. (Eds.) (1998). Word Recognition in Beginning Reading. Mahwah, NJ: Lawrence Erlbaum Associates.

Morais, J. (1994). L’Art de Lire. Paris, France: Éditions Odile Jacob.

Morais, J., Cary, L., Alegria, J., & Bertelson, P. (1979). Does awareness of speech as a sequence of phones arise spontaneously? Cognition, 7, 323-331.

Oakhill, J. V., Cain, K., & Bryant, P. E. (2003). The dissociation of word reading and text comprehension: Evidence from component skills. Language and Cognitive Processes, 18(4), 443-468.

Ravid, D., & Tolchinsky, L. (2002). Developing linguistic literacy: A comprehensive model. Journal of Child Language, 29, 419-448.

Shore, R. (1997). Rethinking the brain: New insight into early development. New York, NY: Families and Work Institute.

Stella, G. (2004). La dislessia. Bologna, Italia: Il Mulino.

Teale, W. H., & Sulzby, E. (1986). Emergent Literacy: Writing and Reading. Norwood, NJ: Ablex.

Terreni, A., Tretti, M. L., Forcella, P. R., Cornoldi, C, & Tressoldi P. (2002). IPDA: Questionario osservativo per l’identificazione precoce delle difficoltà di apprendimento. Trento, Italia: Erickson.

Thompson, G.B. & Nicholson T. (Eds.) (1999). Learning to Read: Beyond Phonics and Whole Language. New York, NY: Teachers College Press.

Trueswell, J. C., & Gleitman, L. R. (1994). Learning to parse and its implications for language acquisition. In G. Gaskell (Ed.), Oxford Handbook of Psycholinguistics. Oxford, United Kingdom: Oxford University Press.

Vygotskij, L. S., (1980). Il processo cognitivo. Torino, Italia: Boringhieri.